All'estremità orientale dell'altopiano basaltico di Pranu Ozzastru, troviamo i nuraghi Sulivera e Ono. Essi si trovano a circa trecento metri di distanza uno dall'altro.
Il nuraghe S'Ulivera è di tipo misto, infatti presenta dei corridoi, e al di sopra si eleva una camera a tholos provvista di nicchie ma parzialmente crollata.
Intorno al nuraghe rimangono alcuni resti di quello che un tempo era un villaggio, a pochi metri di distanza, sono visibili alcuni massi in basalto ben lavorati, che con ogni probabilità andavano a costituire un edificio di valenza culturale.
Il nuraghe Ono è un tipico esempio di nuraghe a corridoio, parzialmente crollato, anche intorno ad esso era presente un villaggio di cui ora rimane pochissimo per via di alcuni lavori di spietramento che hanno interessato la zona.
Ad una distanza di circa seicento metri dal nuraghe Ono, si può vedere un dolmen, la quale struttura doveva presentarsi a corridoio coperto, attualmente il monumento si presenta incompleto. Dualchi, nuraghe S’Ulivera
Il nuraghe Ono, inoltre vanta una leggenda. Si narra infatti che il pastore Mauro Bussolo trovò una pentola piena di pezzi d'oro proprio al suo interno. Egli, infatti teneva il suo gregge in una tanca, controllata dai suoi due figli.
Un giorno, il figlio minore uscì dalla capanna, suonando il flauto di canna e all'improvviso gli si presentò un signore, che gli disse di scavare sotto al nuraghe Ono, presente all'interno della tanca. Il piccolo, dopo la scomparsa del signore, corse a raccontare quanto successo al fratello maggiore ed entrambe lo raccontarono al babbo appena tornato dal paese. Il padre consigliò al figlio piccolo di non temere quel signore, così Mauro Bussolo si nascose dietro ad un cespuglio di lentischio. Il signore apparve un'altra volta! e condusse il piccino al nuraghe e gli mostrò il tesoro, entrambe erano invisibili agli occhi del babbo nascosto. Quando sparì nuovamente il misterioso signore, il bimbo corse dal babbo per condurlo al luogo mostrato. Mauro scavò trovando una pentola piena di pezzi d'oro che portò a casa, cautamente durante la notte. Da quel momento diventò ricco.